Quando mia madre indossò la maglietta di Franz Beckenbauer


Autore:Francesco Pileggi Anno di pubblicazione:2022 Lettura: romanzo Livelli: B2, C1, C2 Età: 14-18, 19-25, >25 Temi: amore, biografia, fantasia, luoghi, storia, sport
"Mia madre dice che il rosso è il colore del sangue e il nero quello del lutto. Che le lacrime alla fine, non hanno un colore, che sono trasparenti, le lacrime."
Descrizione

Due giugno 1973, otto ragazzini su un albero di limoni aspettano di poter giocare una partita di calcio. Sono trascorsi tre anni dalla “partita del secolo”, Italia-Germania, la semifinale del campionato del mondo in Messico. Otto ragazzini, qualcosa in comune, una maglietta bianca e non solo quella. E può succedere che pezzi di mondo si arrampichino insieme a quei ragazzini su quell’albero di limoni. Persino Picasso con i Pink Floyd, Michelangelo e la sua Pietà. Nel ’73 successe di tutto, attorno a quell’albero, come il tiro a sorte per chi dovesse tagliare un orecchio al nipote dell’uomo più ricco del mondo. E anche il sesso apparve su quell’albero come un terremoto, mentre uno di loro aspettava di realizzare il suo sogno: stringere la mano al “Kaiser” Franz Beckenbauer. La mano di quel tedesco dolorante durante la “partita del secolo”…quello che teneva la mano sul cuore.


Ulteriori informazioni

Rubbettino Editore, 2022

Le mie impressioni dopo aver letto questo bel romanzo :
"Un racconto magnifico ed emozionante, che coinvolge tutti i sensi. Gli anni '70 riaffiorano grazie a tante vicende, immagini, canzoni, speranze, rivolte o passioni condivise per chi è cresciuto in quel periodo. Nel romanzo di Francesco, ubicato in Calabria, si scoprono la storia di 8 ragazzi e gli eventi del mondo da una capanna costruita su un albero di limoni : infanzia e primi turbamenti della preadolescenza, con momenti di amicizia, solidarietà, pene e separazioni, giochi, attese, speranze e delusioni, incontri accattivanti o episodi tremendi.
La Calabria è una terra ammaliante che sa accogliere chi viene da lontano. In questo lembo d'Italia tra due mari, tra monti sacri e magici, sono approdati Ulisse e gli antichi Greci e si sono trovati tanto bene che ancora oggi si sentono le loro voci, si riconoscono le loro impronte e tanti segni, come forse la barca enigmatica che appare nel romanzo. Il richiamo del mare della Magna Grecia e degli alberi di limoni o di bergamotti arriva fin qui, oltre le Alpi, e si percepiscono le emozioni dei figli, delle mogli che aspettano il ritorno, o un segno, dei loro padri, mariti, emigrati nelle terre del pane. Legami fragili mantenuti malgrado la distanza, amicizia e solidarietà tra questi ragazzi quasi orfani, coraggio di un nonno che si prende cura di un nipotino abbandonato, forza delle madri che devono proteggere i loro figli e resistere ai soprusi dei prepotenti e dei violenti. La terra di approdo al tempo di Ulisse, da più di 100 anni, è diventata una terra d'esilio, ma anche una terra resiliente, che resiste grazie a chi resta o torna, a chi l'ama, a chi ne mostra la bellezza, a chi ce la racconta, con sensibilità e passione."



Creato da Dominique Wittwer, Domenica 29 Maggio 2022
Modificato da Dominique Wittwer, Domenica 29 Maggio 2022

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