Il Signor Joyce tra Trieste e Zurigo. Con Riccardo Cepach
Allo scoppio della Grande Guerra uno dei maggiori scrittori del ‘900 ha da poco terminato di scrivere “Dubliners” ed è alle prese con una delle opere più importanti dell’intera letteratura di lingua inglese e non solo, “Ulysses”. James Joyce si trova a Trieste da circa una decina d’anni: anni non semplici, ma decisivi per la vita e per la scrittura del grande irlandese. Ma per un esule con passaporto inglese, benché poco amante del Regno Unito, Trieste, allora principale porto mediterraneo dell’Impero Austro-ungarico, non è il posto più sicuro in cui essere in quegli anni: Joyce, come non pochi intellettuali europei del tempo, sceglie Zurigo – città che già conosceva e in cui oggi riposa al cimitero di Fluntern – e qui porta avanti il suo capolavoro che sarà completato a Parigi. In dialogo con Riccardo Cepach facciamo un viaggio negli anni triestini di Joyce, e nella Trieste letteraria del ‘900.
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